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Caro Babbo Natale, quest’anno non ti chiedo molto come regalo di Natale.

Vorrei solo poter tornare a casa in Italia dalla mia famiglia, per festeggiare insieme il Natale, come da tradizione italiana, e per far conoscere alle nostre famiglie nostra figlia appena nata, Elsa.

Proprio perché appena nata, pare sia molto difficile per lei poter ottenere un documento che ci consenta di viaggiare in aereo dal Portogallo all’Italia: il consolato italiano a Lisbona, lamenta infatti un accumulo di pratiche (più di 100) di trascrizione degli atti e l’impossibilità da parte loro di dare urgenza al nostro procedimento, dovuta anche alla carenza di personale.

In occasione della nascita del nostro primo figlio però, avvenuta a  Copenhagen (DK) 3 anni e mezzo fa oramai (time flies), nel giro di 5 giorni è stato possibile trascrivere l’atto di nascita e ricevere il passaporto che ci ha permesso di volare in Italia quando nostro figlio aveva un mese di vita per partecipare al matrimonio di una cara amica.

Il consolato portoghese, dopo avergli fatto notare la celerità del consolato danese, mi ha detto che il numero di utenti è parecchio differente, in termini di cittadini da servire e anche in termini di personale lavorativo che possa rispondere alle necessità di tali cittadini. 

Ma non si dovrebbe allora pensare di destinare le necessarie risorse a seconda della popolazione all’estero residente e servita da ciascuno consolato? Non abbiamo noi il diritto di poter ricevere un documento in tempi brevi, e quindi il diritto di gestire la nostra vita privata a seconda delle nostre necessità e non delle tempistiche del consolato?

Per non parlare poi delle modalità veramente poco rispettose del consolato locale: non fanno entrare in consolato se non si ha l’appuntamento (sono stat lasciata fuori dalla guardia mentre allattavo, seduta sullo scalino della porta), la prenotazione può essere fatta solo online ed è quasi impossibile da prendere, ricevere una risposta al telefono nell’ora e mezza di apertura del centralino giornaliera disponibile (ma non il mercoledì) è impossibile, come se nel 2019 non si potesse pensare ad un servizio automatico di “fila telefonica”, scrivere email è altrettanto inutile (seppure consigliato per seguire la pratica) perché tanto non rispondono.

Sono una forte sostenitrice dell’Unione Europea, e credo che sia bellissimo che sia cosi semplice vivere in un altro paese (Danimarca prima e Portogallo adesso) ma penso che non sia giusto che questa decisione porti ad un complicazione della vita e della burocrazia di coloro che decidono di farlo.

Se l’ambasciata non collabora, come al momento sembra non voler fare, avendomi detto che la pratica sarà forse inviata la prossima settimana, mi appresto a prendere in considerazione di viaggiare in bus fino alla Francia e poi in macchina (forse) con amici di amici fino all’Italia, mentre mio marito e mio figlio andranno in aereo come previsto, sperando che lo sciopero francese non ci lasci a piedi, in stati differenti, proprio per Natale. Sembra una versione al contrario di Mamma ho perso l’aereo no? Speriamo che abbia un lieto fine.

p.s. Se dovessimo riuscire a tornare in Italia per Natale, cercherò una o più organizzazioni che si occupano di rifugiati (Open Arms che recupera in mare, Still I rise che aiuta la scolarizzazione dei rifugiati etc.) per fare una donazione, che il nostro problema in confronto ai rischi che corrono i migranti per un futuro migliore (e non solo per passare il Natale in famiglia) non è niente! 

ENGLISH VERSION

Dear Santa, this year I am not asking for any presents

I would only like to be able to go back home with my family, to celebrate Christmas with dear ones and to introduce our newborn daughter to everybody.

The problem is that she was only born on the 27th of November and that apparently for our local Italian Consulate, nothing can be done to make an identity document for her to fly Saturday 21st of December. The Consulate is blaming the fact that that are many similar procedures waiting to be examined and send and that nothing can be done for us on time, maybe next week. 

Just saying that I went to the Consulate after only 10 days after giving birth, (having stayed in hospital for 6 days for low iron and with 23 stitches) and that first they let me stay out while breastfeeding (because I didn’t have an appointment that it’s impossible to make on short notice and I tried to book twice but my daughter kept wanting to stay inside).

But for our first son (born in Copenhagen DK) in 2016, only 5 days were needed to make a Passport, in order for us to fly back to Italy to meet family and to participate in a dear friend wedding. How can that be possible, how that can be such a big difference between the same country consulate around Europe?

And if the problem is a shortage of employees compare to the amount of work and people that the consulate must process, that’s a problem, that must be solved for the sake of the Italian citizens.

I am a big fan of European Union, and we are so grateful for 

giving the chance to live abroad easily, first Denmark and then Italy, but we believe that we must have the same rights and freedom to move as the local people or as our own country.

If things don’t fall through, I am thinking about going to France by bus with my newborn, while my husband and older son take the plan as planned, hoping that the French strikes will not stop our plans leaving us stranded in different countries over Christmas… It would sound a lot like Home Alone, right? I hope it goes well at the end

p.s If we manage to get the family to Italy for Christmas, I will find some charities that work with migrants and donate to them, as their difficulties are much worse that our desire to get back in time for Christmas.